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cognomi sardi di origine balcanica di Alberto AredduE' stato di recente pubblicato il volume "Cognomi sardi di ascendenze balcaniche" di Alberto Areddu.

Più di 300 tra cognomi e nomi personali sardi attestati fin dai primordi della documentazione scritta vengono sottoposti ad analisi per trovare eventuali loro corrispondenze in area balcanica. Tra questi appaiono alcuni di comunissimi ancor'oggi come Carta, Sanna, Satta, Tedde, Tola, Usai, altri di una certa rarità come Meledina, Onida, Pigliaru, od altri ancora ormai spenti come Arrivacha, Asadiso, Nerca, Nispella, Therkis. Il risultato ci conferma quanto già sapevamo per gli appellativi e per la toponomastica: che agli albori della civiltà nuragica ci fu un notevole flusso culturale proveniente da zone disparate di area balcanica. Le corrispondenze tessaliche, illiriche, tracie, cretesi ecc. inducono quindi a formalizzare in modo incontrovertibile la tesi che non si tratta di lacerti di una insequenziabile koiné mediterranea, ma il frutto dell'espansione dei PaleoIlliri indoeuropei da quelle plaghe verso l'Occidente mediterraneo. Nel saggio vengono esaminati anche cognomi di origine greca sul cui adagiamento temporale necessitano ulteriori studi.

 

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Seguono due estratti dal libro.

 


I cognomi TOLA DE TOLA DEDOLA

Documentato, sia col cognome puro che col suo originaristico, fin dai primordi della documentazione medievale (Manconi, 131), Tola prende nome da due piane dell'agro morese (quella nei pressi di Chilivani era conosciuta come Tolonero perché, mi si dice, ricoperta intensamente di alberi); la parola tola indica nel vicino dialetto di Thiesi 'terreno pianeggiante' (non sappiamo se per decadimento del nome proprio) (cfr. Ferrandu, 209). C'è una piana (e nella loc. corsa di Piana, il cogn. Tola è particolarmente attestato, cfr. Miniconi, 216) e un monte anche in Corsica con tale nome, e si è pensato che traggano insieme origine da lat. tabula > taola > genovese tola 'tavola', o che dalla Corsica provenga la famiglia, diffusa ad Ajaccio, e conseguentemente il toponimo (Maxia 2002, 300). Questa ipotesi non ci convince. In Albania abbiamo i cogn. Tola (ricordo il noto soprano albanese Mirjam Tola), e Tolë/Tolaj. Da Bidollari, 438 il detto cogn. (di cui non tratta) è inserito in un elenco di cognomi di origine arumena, cioè la minoranza locale parlante un idioma romanzo. Stando a NT si conteggiano però a Tirana ben 25 Tola, 1 Tolaj, e 17 Tole. Ma esistono altri elementi a suffragare l'esistenza di un balcanico tola 'pianura', da cui promanano i Tola corsi e quelli sardi. I Tolenses, abitanti nei pressi di Brigetio, in area pannonica, benché sia oscura la loro provenienza, si sospetta derivino da un *Tōlā, che potrebbe essere collegabile con ant. indiano tala- 'piana' (cfr. Anreiter 2001, 138-139, n. 512) e se l'alb. dial. offre tale 'pianura', si ha poi nella toponomastica la loc. di Fusha e Tolabës 'la pianura di Tolabe', che è un villaggio del distretto di Koriza (Lafe, 295), che fa pensare a un top. tautologico. Samara, 108 dà il regionale tolirë 'tavola circolare con alcuni buchi, che serve per l'impasto del foraggio', forse utile per il nostro discorrere o forse no. Su Todde come probabile agg. di Tola cfr. qui alla voce relativa. Da ultimo una correzione: il rapporto sostenuto di Tola con Zola [tzola] da parte del Pittau (iii, 254) non convince, visto che l'originaristico De Tola sonorizza univerbato (:Dedola) e non si hanno *Dezzola [detzòla], mentre si hanno dei Dezzola [dedzòla], che seguono la resa di j- > dz in area centrale, e quindi si rifanno certamente all'altro onomastico qui trattato: Giola.
C'è invece da chiedersi semmai se i topp. Tolara, Tollania, Toladina, Tollai, Tolostrai, Tolovai, Toloviscu (Spano, 116, Paulis 1987) non preservino in qualche caso la stessa radice (e significato) di Tola.

 


 IL COGNOME RASCA

A parere di Maxia 2015, 724 tale cognome, attestato un paio di volte (Leonardus Rascha; Meriani Rasche) in documenti notarili trecenteschi (1320- 1326), vergati in latino (Basso-Soddu, 130, 161) trarrebbe origine dal nome di un monastero rumeno, con tale nome. Da dove attinga questa informazione non ci è detto. A ben guardare, innanzitutto la costituzione del monastero rumeno (che prende denominazione dal locale idronimo Rasca) pare successiva al 1363, secondariamente, cosa di cui Maxia non si è accorto, si trova Raskis in CBonarcado, sch. 73 (: Petru Raskis su presbiteru meu), e nello stesso troviamo un Cipari Arrasca alla sch. 142 e un top. binia d'Arrascas 'vigna d'Arrascas', alla sch. 200, in cui molto probm. seguendo le modalità prostetiche del camp., si prefissa con ar- sulla rotata iniziale, visto che la vocale subito seguente è a (cfr. arramasit 'rimase' dello stesso condaghe, ove il fenomeno è ben presente anche se oscillante, cfr. Virdis CV-CVI), indi per cui temo che anche il Rasca notarile andrà interpretato come un onomastico encorico e, come vediamo, sostratico. Una base onomastica Rask- (: Raskos, Rasku-poris) ci è offerta infatti in grossa quantità dal trace e si pensa valga 'regale' (Decev, 393) oppure quanto il germ. rasch, rash 'veloce, rapido, potente' (Russu 1969, 135; Duridanov 1985, 82; Orel 2003, 297); c'è oggi in area balcanica un nome di fiume slavo Raškovec che potrebbe agevolare tale ipotesi, ma lo stesso Duridanov 1975, 151 lo deriva dal nome proprio bulgaro Raško; invero nomi di fiumi con Rask- sono frequenti in area russa (: Rask Sobjanka, Raskabalьxa, Raskopanka ecc., cfr. Vasmer 1968, iv: 22); inoltre un idronimo Rashkadolit troviamo oggi in Albania (Lafe, 246), e un altro ancora, di nome Rasca, troviamo nel tarantino (Rohlfs 1986, 105), evidente retaggio del sostrato messapico (cfr. qui Gallisai, Taras); Raška era poi il nome del fiume (al confine del Kossovo) su cui si sviluppò la civiltà serba; in sancostantinese, dialetto arbëresh, trovo rrahj 'ruscello' (Camaj 1993, 225), che potenzialmente può derivare da un *raski. La conferma della giustezza di tale idea, ci giunge con Spano, 20 e Angius i, 116-117 che riportano l'idronimo di Aràschisi (o Aràscisi secondo l'inflessione camp.) per Meana. Un cogn. Rasku è infine reperibile fra gli albanesi (2 casi nella sola Tirana, NT, ma manca in Bidollari).

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