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monsstamatiNato a Plataci (CS) il 9 Giugno 1912
2 Maggio 1935 : ordinazione sacerdotale e nomina a parroco di Firmo

Dal 1943 al 1967 parroco di Lungro 

25 Marzo 1967: Amministratore Apostolico "sede plena" di Lungro

29 Giugno 1967: Vescovo Titolare di Stefaniaco

20 Febbraio 1979: Vescovo di Lungro

7 Giugno 1987:  muore dopo 52.1 anni di sacerdozio e dopo 19.9 anni di episcopato.

Nasce a Plataci, da Angelo e da Antonietta Stamati, il 9 giugno 1912. Dopo aver compiuto gli studi filosofici e teologici all’Angelicun di Roma  fu nominato sacerdote il 2 maggio 1935. Dopo la sua ordinazione sacerdotale viene nominato dapprima parroco di Firmo, fino al 1942, e poi parroco di Lungro, dal 1943 al 1967. Arciprete della cattedrale di Lungro, vicario del vescovo Mons. Mele dal 1965, Paolo VI lo nominò il 25 marzo 1967 Vescovo Titolare di Stefaniaco e Amministratore Apostolico "sede plena" della Diocesi di Lungro, a seguito delle dimissioni per raggiunti limiti d’età di Mons. Mele. Venne consacrato il 29 giugno dello stesso anno e, solo dopo la morte di Mons. Mele, gli fu conferito il titolo di Vescovo di Lungro con bolla del 2 febbraio del 1979. Moriva in Lungro il 7 giugno 1987. domenica di Pentecoste tra il compianto di tutta la comunità italo-albanese, di quella di Lungro in particolare, di tutta la Chiesa calabrese e di tanti che hanno avuto modo di conoscerlo.

 

 

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Durante il suo ventennio di episcopato è stato un umile e servizievole Pastore del Popolo di Dio. Il suo zelo e le sue virtù cristiane sono rimaste impresse nel cuore e nella mente di tutti i suoi condiocesani, lasciando in ognuno di loro l’indelebile immagine del dolce e paterno suo animo che si manifestava sempre con un amorevole sentimento cristiano e con un’instancabile testimonianza evangelica, nella piena fedeltà a Dio e nell’esemplare guida spirituale della sua Chiesa Locale. Nell’omelia della sua ordinazione episcopale (29 giugno 1967) egli, umilmente, così proclamò le sue direttive e i suoi propositi pastorali: “Nei disegni misteriosi della sua provvidenza, Dio ha fatto a me, indegno suo servo, la grazia inenarrabile della pienezza del sacramento, l’Episcopato… Uno solo è il mio desiderio: servire tutti nei limiti delle mie possibilità, senza mai risparmiarmi nell’intento di far sentire a tutti la bontà di Gesù. Il pastore vive in semplicità accanto alle sue pecorelle, condivide le loro pene e le loro gioie, e, se ha una preferenza, è per le più deboli, per quelle più esposte ai pericoli, per quelle che più soffrono, perché in esse, più che mai, ravvisa il volto, la fisionomia di Cristo”. Papàs Pietro Minisci, parroco di San Cosmo Albanese ed ex Cancelliere di Mons. G. Stamati, commentando tale omelia, durante la sua commemorazione il 23 maggio 1998 nel Centro Culturale “Santa Maria delle Fonti” a Lungro, ha detto che i tratti salienti di quel discorso ispirato si devono ricondurre ai seguenti percorsi programmatici: a) pastoralità conciliare; b) vita di comunione; c) stile di dialogo; d) fedeltà alla tradizione; e)custodia del matrimonio etnico religioso; f) servizio per la promozione umana. Inoltre il relatore ha fatto presente che “lo spirito di dialogo, l’aggiornamento, le nuove frontiere aperte dal Concilio Vaticano II furono da Mons. Stamati interpretate come occasione propizia perché la nostra Chiesa Locale riscoprisse in profondità la propria identità religiosa, la propria vocazione, la propria spiritualità, il proprio ruolo.

 

stamati2 Così si espresse l’Archimandrita Papàs Mario Pietro Tamburi durante i solenni funerali in Cattedrale: "…la nostra Diocesi non ha perduto soltanto il proprio Vescovo, ma il padre di tutti, la guida spirituale, il punto di riferimento, non soltanto dei vicini, ma anche dei lontani, che nella sua fede profondamente vissuta, trovavano una fonte per estinguere i propri dubbi e le proprie incertezze, nella sua umiltà la sicurezza di trovare sempre conforto, nella sua carità, senza confini, la certezza di essere sempre compresi e amati".

 


 

 

 

Fonti: sito ufficiale del comune di Plataci

 

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