Lo scorso 23 luglio è stata riaperta a Lungro, presso la sede della curia vescovile, la biblioteca eparchiale "G. Mele". La biblioteca raccoglie numerosi testi relativi all'Eparchia di Lungro, tra cui manoscritti e documenti del fondo Rodotà.
Comunicato AGI:
“L’abbiamo desiderata e voluta come punto di riferimento per lo studio e la ricerca della nostra cultura e della nostra tradizione ecclesiale, liturgia e sacramentale”. Così ha salutato l’inaugurazione della biblioteca dell’eparchia di Lungro l’eparca, mons. Donato Oliverio, presentandola ai suoi fedeli e all’intera Regione calabra. La biblioteca è intitolata al primo eparca, mons. Giovanni Mele. “Abbiamo investito tanto su questo presidio, che abbiamo inaugurato nell’ambito del nostro centenario”, ha detto il presule.
La biblioteca ha un patrimonio di oltre 15mila volumi, con dei fondi importanti come quelli provenienti da alcune parrocchie o da alcune famiglie come quella Rodotà o da presbiteri come il papas Angelo Belluscio.
Una sezione è dedicata alla storia e anche alle persecuzioni dei cristiani in Albania, alla produzione letteraria, nella quale si incastona gli eventi di migrazione di quelle popolazioni verso il sud Italia ed in particolare la Calabria. Agli studiosi, la biblioteca offre la collezione completa dell’Osservatore Romano sin dalla sua nascita sfogliabile elettronicamente, buona parte del quotidiano Avvenire, degli Atti della Sante Sede e del Bollettino “Oriente Cristiano”. Fra tutti spicca l’edizione completa della patrologia greca e latina del Migne. Ora la seconda fase sarà l’inventariazione elettronica per inserire anche questo luogo culturale nella rete nazionale delle biblioteche ecclesiastiche italiane.