Il 28 novembre 2012 ricorre il 100° Anniversario d’Indipendenza dell’Albania.
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Pino Cacozza, poet arbëresh
28 Nëntor 2012
www.arbitalia.it
www.pinocacozza.it
Da Wikipedia:
Indipendenza del 1912 e prima guerra mondiale
Le scintille iniziali della prima guerra balcanica nel 1912 furono innescate anche dalla rivolta albanese tra il 1908 e il 1910, diretta a contrastare le politiche dei Giovani Turchi di consolidamento dell'impero ottomano. A seguito dell'indebolimento dell'impero ottomano nei Balcani, Serbia, Grecia e Bulgaria, dichiararono guerra all'impero e cercarono di ingrandire i loro rispettivi confini sui rimanenti territori. L'Albania fu così invasa dalla Serbia nel nord e dalla Grecia nel sud, cosa che limitò il paese a solo un pezzo di terra intorno alla città costiera meridionale di Valona.
Il 28 novembre 1912, a Valona, Ismail Qemali dichiarò l'indipendenza dell'Albania, a cui seguì la formazione di un governo provvisorio, che tuttavia esercitò la sua autorità solo in luoghi nelle immediate vicinanze di Valona. Altrove, il generale ottomano Essad Pasha formò una "Senato centrale albanese" a Durazzo, mentre i membri più conservatori delle tribù albanesi ancora speravano in un ripristino della sovranità ottomana.[16]
Il Principato di Albania fu stabilito il 21 febbraio 1914. Le grandi potenze designarono Principe Guglielmo di Wied, un nipote della Regina Elisabetta di Romania a diventare il sovrano della nuova Albania indipendente. Una formale offerta fu presentata da 18 delegati in rappresentanza dei 18 distretti di Albania il 21 febbraio 1914, un'offerta che egli accettò. Guglielmo d'Albania veniva appellato principe al di fuori dell'Albania, ma in Albania era denominato Mbret (re) in modo da non sembrare inferiore al re del Montenegro.
Il Principe Guglielmo d'Albania arrivò in Albania nella sua capitale provvisoria di Durazzo il 7 marzo 1914 insieme con la famiglia reale. La sua sicurezza doveva essere fornita da una gendarmeria comandata da ufficiali olandesi. Il Principe Guglielmo d'Albania lasciò il paese il 3 settembre 1914 a seguito di una rivolta pan-islamica guidata da Essad Pasha e poi ripreso da Haji Kamil il comandante militare dell'Emirato d'Albania localizzato attorno a Tirana. Tuttavia non ha mai rinunciato alla sua pretesa al trono. Al posto di Guglielmo il Senato di Durazzo elesse pochi giorni dopo principe d'Albania Mehmed Burhaneddin Efendi, figlio dell'ex sultano ottomano Abdul-Hamid II, che rimarrà in carica fino al 1919.
Diversi governi si succedettero nel tentativo di sviluppare uno stato laico, indipendente e democratico. Tali tentativi furono appoggiati dalle élite intellettuali, da parte della piccola e media borghesia nazionalista urbana, da parte della nobiltà e dei rappresentanti dei ceti elevati delle famiglie albanesi nazionaliste e dalla comunità legata alla diaspora albanese in Europa e negli Stati Uniti d'America, con il supporto e l'intervento della Società delle Nazioni negli anni venti[senza fonte].
La delimitazione dei confini del nuovo Stato lasciò alcune comunità albanesi fuori dell'Albania. Questa popolazione fu divisa in gran parte tra il Montenegro e la Serbia (che all'epoca comprendeva anche parte dell'attuale Repubblica di Macedonia). D'altra parte una rivolta nel sud del paese, dai Greci locali, portò alla formazione di una regione autonoma denominata "Repubblica Autonoma dell'Epiro del Nord" all'interno dei suoi confini (1914), zona che rimase sotto il controllo greco fino al 1916.
Durante la prima guerra mondiale parte del territorio fu occupato da un corpo di spedizione italiano. Gli italiani lasciarono il paese solo il 2 agosto 1920, soprattutto a causa della Rivolta dei Bersaglieri, moto popolare scoppiato il 26 giugno 1920 ad Ancona e nato in seguito al rifiuto di un reggimento di soldati di partire per l'Albania. Il moto poi fu appoggiato dalla popolazione civile e si diffuse in altre città. Represso nel sangue, convinse però il governo Giolitti a rinunciare all'occupazione e a firmare un patto con l'Albania in cui si prevedeva che solo Saseno sarebbe rimasta italiana[17][18].
Il processo di riforma democratica e laica fu interrotto dal colpo di stato politico-militare guidato da Ahmet Zogu, che diede vita al Regno albanese, autonominatosi re col nome di Zog I. Nel periodo 1924-1939 si svilupparono intensi rapporti bilaterali economici tra Regno d'Italia e Albania.
Urime Shqipërisë dhe Popullit Shqipëtar për Qindëvjetorin e Pavarsisë. Urime zonjës Nënë aq e dashur aq e kënduar. Urime mallit antik aq i ëndërruar aq i mitizuar. Urime vëllait dhe motrës aq të afërta aq të ngusha në bashkëpunimin e ardhmjës. |
Auguri all’Albania e al Popolo Albanese per il Centenario dell’Indipendenza. Auguri alla signora Madre tanto amata tanto cantata. Auguri all’amore antico tanto sognato tanto mitizzato. Auguri al fratello e alla sorella tanto vicini tanto stretti nel comune impegno per il futuro. |
Pino Cacozza, poet arbëresh
28 Nëntor 2012
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Da Wikipedia:
Indipendenza del 1912 e prima guerra mondiale
Le scintille iniziali della prima guerra balcanica nel 1912 furono innescate anche dalla rivolta albanese tra il 1908 e il 1910, diretta a contrastare le politiche dei Giovani Turchi di consolidamento dell'impero ottomano. A seguito dell'indebolimento dell'impero ottomano nei Balcani, Serbia, Grecia e Bulgaria, dichiararono guerra all'impero e cercarono di ingrandire i loro rispettivi confini sui rimanenti territori. L'Albania fu così invasa dalla Serbia nel nord e dalla Grecia nel sud, cosa che limitò il paese a solo un pezzo di terra intorno alla città costiera meridionale di Valona.
Il 28 novembre 1912, a Valona, Ismail Qemali dichiarò l'indipendenza dell'Albania, a cui seguì la formazione di un governo provvisorio, che tuttavia esercitò la sua autorità solo in luoghi nelle immediate vicinanze di Valona. Altrove, il generale ottomano Essad Pasha formò una "Senato centrale albanese" a Durazzo, mentre i membri più conservatori delle tribù albanesi ancora speravano in un ripristino della sovranità ottomana.[16]
Il Principato di Albania fu stabilito il 21 febbraio 1914. Le grandi potenze designarono Principe Guglielmo di Wied, un nipote della Regina Elisabetta di Romania a diventare il sovrano della nuova Albania indipendente. Una formale offerta fu presentata da 18 delegati in rappresentanza dei 18 distretti di Albania il 21 febbraio 1914, un'offerta che egli accettò. Guglielmo d'Albania veniva appellato principe al di fuori dell'Albania, ma in Albania era denominato Mbret (re) in modo da non sembrare inferiore al re del Montenegro.
Il Principe Guglielmo d'Albania arrivò in Albania nella sua capitale provvisoria di Durazzo il 7 marzo 1914 insieme con la famiglia reale. La sua sicurezza doveva essere fornita da una gendarmeria comandata da ufficiali olandesi. Il Principe Guglielmo d'Albania lasciò il paese il 3 settembre 1914 a seguito di una rivolta pan-islamica guidata da Essad Pasha e poi ripreso da Haji Kamil il comandante militare dell'Emirato d'Albania localizzato attorno a Tirana. Tuttavia non ha mai rinunciato alla sua pretesa al trono. Al posto di Guglielmo il Senato di Durazzo elesse pochi giorni dopo principe d'Albania Mehmed Burhaneddin Efendi, figlio dell'ex sultano ottomano Abdul-Hamid II, che rimarrà in carica fino al 1919.
Diversi governi si succedettero nel tentativo di sviluppare uno stato laico, indipendente e democratico. Tali tentativi furono appoggiati dalle élite intellettuali, da parte della piccola e media borghesia nazionalista urbana, da parte della nobiltà e dei rappresentanti dei ceti elevati delle famiglie albanesi nazionaliste e dalla comunità legata alla diaspora albanese in Europa e negli Stati Uniti d'America, con il supporto e l'intervento della Società delle Nazioni negli anni venti[senza fonte].
La delimitazione dei confini del nuovo Stato lasciò alcune comunità albanesi fuori dell'Albania. Questa popolazione fu divisa in gran parte tra il Montenegro e la Serbia (che all'epoca comprendeva anche parte dell'attuale Repubblica di Macedonia). D'altra parte una rivolta nel sud del paese, dai Greci locali, portò alla formazione di una regione autonoma denominata "Repubblica Autonoma dell'Epiro del Nord" all'interno dei suoi confini (1914), zona che rimase sotto il controllo greco fino al 1916.
Durante la prima guerra mondiale parte del territorio fu occupato da un corpo di spedizione italiano. Gli italiani lasciarono il paese solo il 2 agosto 1920, soprattutto a causa della Rivolta dei Bersaglieri, moto popolare scoppiato il 26 giugno 1920 ad Ancona e nato in seguito al rifiuto di un reggimento di soldati di partire per l'Albania. Il moto poi fu appoggiato dalla popolazione civile e si diffuse in altre città. Represso nel sangue, convinse però il governo Giolitti a rinunciare all'occupazione e a firmare un patto con l'Albania in cui si prevedeva che solo Saseno sarebbe rimasta italiana[17][18].
Il processo di riforma democratica e laica fu interrotto dal colpo di stato politico-militare guidato da Ahmet Zogu, che diede vita al Regno albanese, autonominatosi re col nome di Zog I. Nel periodo 1924-1939 si svilupparono intensi rapporti bilaterali economici tra Regno d'Italia e Albania.