
L’inno Akathistos è un poema liturgico in onore della Madre di Dio, composto a Bisanzio, forse all’epoca dell’inaugurazione della chiesa di Santa Sofia (= la Divina Sapienza) oppure in occasione della liberazione della città dal culto dei pagani; alcuni studiosi attribuiscono l’inno a Romano il Melode (sec. V-VI). L’inno è chiamato “Akàthistos” perché viene recitato stando in piedi di fronte all’icona della Madre di Dio. Viene inneggiato il mistero dell’incarnazione del Figlio di Dio, Gesù Cristo, nel grembo di Maria. Subito l’inno divenne popolare ed in Oriente ha l’importanza che ha il Rosario in Occidente. Nel secolo VIII S. Giuseppe Innografo compose un canone sullo stesso soggetto che si intrecciò con l’inno Akàthistos prendendo la forma di una vera e propria ufficiatura. L’inno viene cantato in modo solenne nei venerdì di Quaresima, ma anche in ogni altra occasione i fedeli sono invitati a pregare con esso la Madre di Dio, specie in preparazione della festa dell’Annunciazione.
La Preparazione Pasquale
nella liturgia romano-latina |
La preparazione Pasquale
nella liturgia romano-bizantina |
Preparazione remota:
Tempo di Settuagesima |
Preparazione remota:
Quattro domeniche |
Domenica di Settuagesima
Domenica di Sessagesima Domenica di Quinquagesima (Ora generalmente abolite) |
Domenica del Fariseo e del Pubblicano
Domenica del Figliol Prodigo Domenica di Carnevale Domenica dei Latticini |
Ingresso nella Quaresima:
Mercoledì delle Ceneri |
Ingresso nella Quaresima:
Lunedì puro |
Periodo quaresimale:
I Domenica di Quaresima II Domenica di Quaresima III Domenica di Quaresima (Laetare) IV Domenica di Quaresima |
Periodo quaresimale:
Domenica dei Latticini: perdono e digiuno (questa domenica precede gli ultimi giorni di carnevale) Lunedì puro: astinenza e digiuno, inizia la Grande Quaresima I Domenica di Quaresima (dell'Ortodossia): vocazione di Filippo. II Domenica di Quaresima (Gregorio Palamas): guarigione del paralitico. III Domenica di Quaresima (Santa Croce): abnegazione cristiana.
IV Domenica di Quaresima (Annunciazione): guarigione del lunatico.
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Preparazione prossima alla Pasqua:
due domeniche di Passione |
Preparazione prossima alla Pasqua:
due domeniche |
I Domenica di Passione (ora V di Q.)
II Domenica di Passione (delle Palme) |
V Domenica di Quaresima: i figli di Zebedeo. Palme: ingresso in Gerusalemme. |
SETTIMANA SANTA
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GRANDE SETTIMANA
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PASQUA DI RESURREZIONE
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SANTA PASQUA
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Celebrazioni della Grande Quaresima
La domenica viene celebrata la Divina Liturgia di S. Basilio, il mercoledì ed il venerdì la Liturgia dei Presantificati, il sabato la Liturgia di S. Giovanni Crisostomo; gli altri giorni sono aliturgici; il venerdì si canta l'inno Akathistos.
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Digiuno
L'avvicinamento dell'uomo a Dio richiede non solo una pratica spirituale ma anche una prassi ascetica che riguarda il corpo.
In cosa consiste - Il digiuno consiste nell'escludere vino (e alcolici), olio e proteine animali (carne, pesce, uova, burro, latticini...) e nel consumare solo pane, pasta, riso, olive, ortaggi e verdure (cotte o crude), frutta fresca o conservata, ecc. Sono consentiti anche i crostacei: i molluschi - come si dice - non sono considerati carne né pesce.
Quando si digiuna - In linea di principio, si digiuna ogni mercoledì e venerdì dell'anno; non si digiuna di sabato-domenica.
Digiuno eucaristico - E' proporzionato alla vita spirituale del singolo: c'è differenza, infatti, tra chi fa la comunione spesso e chi di rado; sarà opportuno, perciò, consultarsi con il proprio Padre spirituale. In genere, la sera avanti si fa una parca cena "quaresimale" e poi si resta a totale digiuno sino alla fine della Liturgia.
Digiuno pasquale
Settimana del Fariseo: non si digiuna, neanche mercoledì / venerdì.
Settimana del Dissoluto: solito digiuno del mercoledì / venerdì.
Domenica di Carnevale: dal Lunedì, esclusione di proteine animali; tranne che mercoledì / venerdì, licenza d'uova e latticini.
Domenica dei Latticini: da domani, esclusione anche di uova e latticini
Lunedì Puro: digiuno. Negli altri giorni di quaresima, tranne che mercoledì / venerdì, licenza d'olio e vino.
Domenica delle Palme: licenza di pesce, olio e vino.
Settimana Grande: digiuno, con licenza d'olio al Grande Giovedì.
Pasqua: nessun digiuno per tutta la settimana
Mercoledì avanti l'Ascensione: licenza d'olio e vino.
Pentecoste: nessun digiuno per tutta la settimana
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La preghiera di Sant'Efrem
Nisibi, attuale Nizip in Turchia, c. 306 - Edessa, Siria (attualmente Turchia), 9 giugno 373
Teologo della tradizione siriaca, Efrem nacque a Nisibi, nella Mesopotamia settentrionale all'inizio del IV secolo, probabilmente nel 306. Aveva sette anni quando Costantino emanò l'editto di Milano. Pare tuttavia che della libertà di culto Efrem non potesse godere in famiglia, perché suo padre (sacerdote pagano) era poco propenso ad accettare la formazione cristiana che al figlio impartiva la madre. Efrem fu cacciato di casa. A 18 anni ricevette il battesimo e visse a Edessa, come inserviente in un bagno pubblico. Nel 338 Nisibi venne attaccata dai Persiani ed Efrem accorse in suo aiuto. Quando Nisibi cadde sotto il dominio persiano, Efrem, divenuto diacono, nel 365 si stabilì definitivamente a Edessa, dove diresse una scuola. Vi morì il 9 giugno 373. La tradizione ce lo ricorda come uomo austero. Non conosceva il greco e probabilmente questa fu la ragione per cui non troviamo nella sua opera letteraria quell'influsso teologico contemporaneo, caratterizzato dalle controversie trinitarie.
La preghiera di Sant'Efrem si recita ogni giorno della Quaresima, ed è inframezzata da metanie (prostrazioni):
Signore e Sovrano della mia vita, non darmi uno spirito di ozio, di curiosità, di superbia e di loquacità
Si esegue una profonda metania.
Concedi invece al tuo servo uno spirito di saggezza, di umiltà, di pazienza e di amore
Si esegue una profonda metania.
Sì, Signore e Sovrano, dammi di vedere le mie colpe e di non giudicare il mio fratello; poiché tu sei benedetto nei secoli dei secoli. Amin
Si eseguono 12 piccole metanie, dicendo per ciascuna: O Dio, sii propizio a me peccatore e abbi pietà di me.
Si esegue una profonda metania.
Sì, Signore e Sovrano, dammi di vedere le mie colpe e di non giudicare il mio fratello; poiché tu sei benedetto nei secoli dei secoli. Amin