Deisis russaLa pre-Quaresima. Questo tempo comprende tre settimane, racchiuse da quattro domeniche, suddivise in domenica del pubblicano e del fariseo, del figlio prodigo, di Carnevale e dei latticini. Ogni domenica, le letture per la liturgia eucaristica introducono temi propri della Quaresima: l'umiltà, esempi di conversione (figlio prodigo), il giudizio finale (domenica di carnevale), il perdono (domenica dei latticini).
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Nella domenica di Carnevale inizia l'astinenza dalle carni, invece in quella dei latticini l'astinenza dai prodotti caseari. Nella quarta domenica vengono commemorati tutti i "santi asceti", esempio, per i cristiani, di digiuno e astinenza; la celebrazione è incentrata sulla cacciata di Adamo dal paradiso terrestre, a causa del peccato. Questo per invitare i fedeli alla conversione, difatti, alla fine della liturgia c'è "il rito del perdono", con cui inizia il cammino quaresimale. La Quaresima bizantina fa una chiara distinzione tra il sabato e la domenica e tutti gli altri giorni della settimana. Solo nei primi, infatti, c'è la celebrazione eucaristica, fatta eccezione per la festa dell'Annunciazione. Questa scelta è legata alla teologia dei Padri e, a livello 'legislativo', è riassunta nel canone 52 del Concilio in Trullo di Costantinopoli (691/2). Nei mercoledì e venerdì di Quaresima, la Chiesa bizantina celebra la cosiddetta "liturgia dei Presantificati", ossia dei doni consacrati nella liturgia eucaristica della domenica precedente. Nel cammino quaresimale di digiuno, preghiera e solidarietà, viene così assicurata l'eucarestia. Questa liturgia è inserita nella celebrazione del vespro, che viene fatta di solito la sera, dopo un giorno di digiuno. Gesti e testi liturgici invitano al silenzio, alla riflessione, alla prostrazione: l'illuminazione della chiesa deve essere minima, veli devono coprire il tempio e i doni.

Le domeniche di Quaresima sono contraddistinte da due aspetti, entrambi teologici, che risaltano dalla celebrazione domenicale e dai testi della Sacra Scrittura. La prima di Quaresima, detta 'domenica dell'ortodossia', celebra la vittoria sull'iconoclastia e il ristabilimento della venerazione delle icone, l'11 marzo 843. Non si tratta di un mero ricordo casuale: il trionfo dell'ortodossia nell'843 avvenne proprio la prima domenica di Quaresima. Le letture bibliche, così come nella seconda domenica, sottolineano per i catecumeni il tema della fede. La terza domenica, invece, è dedicata alla venerazione della Croce, per questo è anche chiamata “dell'esaltazione della Santa Croce”. Nel sabato, che la precede, la Croce viene portata al centro della Chiesa, dove resta per tutta la settimana, per essere venerata dai fedeli. La Croce non viene vista come luogo di sofferenza, ma di gioia e vittoria. Nelle ultime due domeniche viene proposto l'esempio di due santi asceti: Giovanni Climaco (morto nel 680), abate del monastero del Sinai, e Maria Egiziaca.

L’inno Akathistos è un poema liturgico in onore della Madre di Dio, composto a Bisanzio, forse all’epoca dell’inaugurazione della chiesa di Santa Sofia (= la Divina Sapienza) oppure in occasione della liberazione della città dal culto dei pagani; alcuni studiosi attribuiscono l’inno a Romano il Melode (sec. V-VI). L’inno è chiamato “Akàthistos” perché viene recitato stando in piedi di fronte all’icona della Madre di Dio. Viene inneggiato il mistero dell’incarnazione del Figlio di Dio, Gesù Cristo, nel grembo di Maria. Subito l’inno divenne popolare ed in Oriente ha l’importanza che ha il Rosario in Occidente. Nel secolo VIII S. Giuseppe Innografo compose un canone sullo stesso soggetto che si intrecciò con l’inno Akàthistos prendendo la forma di una vera e propria ufficiatura. L’inno viene cantato in modo solenne nei venerdì di Quaresima, ma anche in ogni altra occasione i fedeli sono invitati a pregare con esso la Madre di Dio, specie in preparazione della festa dell’Annunciazione.

Articolo tratto da: http://www.calabriaecclesiamagazine.it/

La Preparazione Pasquale
nella liturgia romano-latina

La preparazione Pasquale
nella liturgia romano-bizantina

Preparazione remota:
Tempo di Settuagesima

Preparazione remota:
Quattro domeniche

Domenica di Settuagesima
Domenica di Sessagesima
Domenica di Quinquagesima
(Ora generalmente abolite)

Domenica del Fariseo e del Pubblicano
Domenica del Figliol Prodigo
Domenica di Carnevale
Domenica dei Latticini

Ingresso nella Quaresima:
Mercoledì delle Ceneri

Ingresso nella Quaresima:
Lunedì puro

Periodo quaresimale:
I Domenica di Quaresima
II Domenica di Quaresima
III Domenica di Quaresima (Laetare)
IV Domenica di Quaresima

Periodo quaresimale:

 

Domenica dei Latticini: perdono e digiuno (questa domenica  precede gli ultimi giorni di carnevale)

Lunedì puro: astinenza e digiuno, inizia la Grande Quaresima

I Domenica di Quaresima (dell'Ortodossia): vocazione di Filippo.

II Domenica di Quaresima (Gregorio Palamas): guarigione del paralitico.

III Domenica di Quaresima (Santa Croce): abnegazione cristiana.

 

IV Domenica di Quaresima (Annunciazione):  guarigione del lunatico.

 

Preparazione prossima alla Pasqua:
due domeniche di Passione

Preparazione prossima alla Pasqua:
due domeniche

I Domenica di Passione (ora V di Q.)
II Domenica di Passione (delle Palme)

V Domenica di Quaresima: i figli di Zebedeo.

Palme: ingresso in Gerusalemme.


SETTIMANA SANTA
GRANDE SETTIMANA
PASQUA DI RESURREZIONE
SANTA PASQUA

 

 

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Celebrazioni della Grande Quaresima

La domenica viene celebrata la Divina Liturgia di S. Basilio, il mercoledì ed il venerdì la Liturgia dei Presantificati, il sabato la Liturgia di S. Giovanni Crisostomo; gli altri giorni sono aliturgici; il venerdì si canta l'inno Akathistos.

 

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Digiuno

L'avvicinamento dell'uomo a Dio richiede non solo una pratica spirituale ma anche una prassi ascetica che riguarda il corpo.

In cosa consiste  - Il digiuno consiste nell'escludere vino (e alcolici), olio e proteine animali (carne, pesce, uova, burro, latticini...) e nel consumare solo pane, pasta, riso, olive, ortaggi e verdure (cotte o crude), frutta fresca o conservata, ecc. Sono consentiti anche i crostacei: i molluschi - come si dice - non sono considerati carne né pesce.

Quando si digiuna - In linea di principio, si digiuna ogni mercoledì e venerdì dell'anno; non si digiuna di sabato-domenica.

Digiuno eucaristico - E' proporzionato alla vita spirituale del singolo: c'è differenza, infatti, tra chi fa la comunione spesso e chi di rado; sarà opportuno, perciò, consultarsi con il proprio Padre spirituale. In genere, la sera avanti si fa una parca cena "quaresimale" e poi si resta a totale digiuno sino alla fine della Liturgia.

 

Digiuno pasquale

Settimana del Fariseo: non si digiuna, neanche mercoledì / venerdì.

Settimana del Dissoluto: solito digiuno del mercoledì / venerdì.

Domenica di Carnevale: dal Lunedì, esclusione di proteine animali; tranne che mercoledì / venerdì, licenza d'uova e latticini.

Domenica dei Latticini: da domani, esclusione anche di uova e latticini

Lunedì Puro: digiuno. Negli altri giorni di quaresima, tranne che mercoledì / venerdì, licenza d'olio e vino.

Domenica delle Palme: licenza di pesce, olio e vino.

Settimana Grande: digiuno, con licenza d'olio al Grande Giovedì.

Pasqua: nessun digiuno per tutta la settimana

Mercoledì avanti l'Ascensione: licenza d'olio e vino.

Pentecoste: nessun digiuno per tutta la settimana

 

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La preghiera di Sant'Efrem

 

Nisibi, attuale Nizip in Turchia, c. 306 - Edessa, Siria (attualmente Turchia), 9 giugno 373

Teologo della tradizione siriaca, Efrem nacque a Nisibi, nella Mesopotamia settentrionale all'inizio del IV secolo, probabilmente nel 306. Aveva sette anni quando Costantino emanò l'editto di Milano. Pare tuttavia che della libertà di culto Efrem non potesse godere in famiglia, perché suo padre (sacerdote pagano) era poco propenso ad accettare la formazione cristiana che al figlio impartiva la madre. Efrem fu cacciato di casa. A 18 anni ricevette il battesimo e visse a Edessa, come inserviente in un bagno pubblico. Nel 338 Nisibi venne attaccata dai Persiani ed Efrem accorse in suo aiuto. Quando Nisibi cadde sotto il dominio persiano, Efrem, divenuto diacono, nel 365 si stabilì definitivamente a Edessa, dove diresse una scuola. Vi morì il 9 giugno 373. La tradizione ce lo ricorda come uomo austero. Non conosceva il greco e probabilmente questa fu la ragione per cui non troviamo nella sua opera letteraria quell'influsso teologico contemporaneo, caratterizzato dalle controversie trinitarie.

 

La preghiera di Sant'Efrem si recita ogni giorno della Quaresima, ed è inframezzata da metanie (prostrazioni):

 

    Signore e Sovrano della mia vita, non darmi uno spirito di ozio, di curiosità, di superbia e di loquacità

                    Si esegue una profonda metania.

    Concedi invece al tuo servo uno spirito di saggezza, di umiltà, di pazienza e di amore

                    Si esegue una profonda metania.

    Sì, Signore e Sovrano, dammi di vedere le mie colpe e di non giudicare il mio fratello; poiché tu sei benedetto nei secoli dei secoli. Amin

                    Si eseguono 12 piccole metanie, dicendo per ciascuna: O Dio, sii propizio a me peccatore e abbi pietà di me.

                    Si esegue una profonda metania.

 Sì, Signore e Sovrano, dammi di vedere le mie colpe e di non giudicare il mio fratello; poiché tu sei benedetto nei secoli dei secoli. Amin

 

 

Grande e Santa Quaresima

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