E' stato pubblicato un libro celebrativo dei primi cento anni dell'Eparchia di Lungro. Il volume, curato dal protoprebitero Pietro Lanza e da Demetrio Guzzardi, verrà distribuito nel corso di questo anno, a partire dal 13 febbraio p.v., data in cui ricorre il centenario della fondazione dell'Eparchia.
Introduzione di S.E. Mons. Donato Oliverio, Vescovo di Lungro
È con gioia che presento questo agile sussidio sull'Eparchia di Lungro, realizzato in occasione della ricorrenza del primo centenario della costituzione apostolica Catholici Fideles, con la quale papa Benedetto XV, il 13 febbraio 1919, ha unito in un unico corpo ecclesiale e giuridico i discendenti dei profughi albanesi e greci dei secoli XV-XVIII.
L'istituzione della nostra Eparchia è stato un giusto riconoscimento alle attese e richieste di custodia e coltivazione del patrimonio degli avi; e con questo atto la Santa Sede ha anche indicato profeticamente agli arbëreshë la pista unitaria da seguire.
A distanza di 100 anni dal lungimirante provvedimento, constatiamo che esso, per i benefici che ne sono derivati, è venuto dall'Alto ed è stato uno dei tanti gesti di misericordia di Dio verso il nostro popolo.
L'unità ecclesiale ha favorito il contatto di persone di vari paesi, distanti tra di loro, favorendo l'uso della lingua materna e del cuore e contribuendo & custodirne la memoria.
Ma, soprattutto, è valsa & mantenere vivo il patrimonio ecclesiale di tradizione bizantina, elemento caratterizzante dell'Arberia, fino al raggiungimento di una fisionomia di Chiesa Orientale pienamente inserita nella Chiesa Cattolica. I nostri fedeli mantengono un'identità ecclesiale propria, con caratteristiche peculiari che vivono in quotidiani contatti e relazioni con quelli di tradizione latina, nella manifestazione di una piena respirazione del corpo ecclesiale a due polmoni, come ha sempre auspicato San Giovanni Paolo II.
Il sussidio, nella prima parte, riassume sinteticamente il nostro vissuto e la nostra presenza, iniziando dagli antefatti storici e dall'arrivo dei profughi fino alle fasi precedenti l'istituzione dell'Eparchia. Ai curatori è sembrato doveroso riprodurre integralmente la Catholici Fideles, per far conoscere e considerare la paterna benevolenza di Benedetto XV e gustare, altresì, le belle espressioni poetiche usate dal pontefice nel testo.
La seconda parte è dedicata alla vita ecclesiale vera e propria, all'anno liturgico con le feste fisse e mobili e alle caratteristiche rituali, ai segni della fede espressi secondo la tradizione bizantina, alle figure di alcuni testimoni della fede cristiana particolarmente venerati nei nostri paesi.
Il sussidio si conclude con le immagini dei luoghi di preghiera, delle 30 comunità parrocchiali dell'Eparchia nei quali si rende manifesta ed è contemplabile la Gloria del Padre e dove, nelle celebrazioni liturgiche, sotto la protezione della Madre di Dio, si elevano inni dossologici alla Trinità Tutta Santa.
In questi ultimi anni quasi tutte le nostre Chiese hanno raggiunto uno splendore
conveniente, adeguato e confacente a favorire l'incontro dell'umano con il divino.
In esse sono esposte alla venerazione dei fedeli pregevoli icone, finestre che manifestano il cielo sulla terra, il divino all'umano; attraverso esse possiamo contemplare la bellezza del nostro Dio e dei suoi santi, trovando alimento per la fede e illuminazione e sostegno nel cammino di divinizzazione.
Spero vivamente che in questo anno del centenario, con gli incontri che la bontà
di Dio vorrà farci realizzare, vivremo un tempo favorevole, come ho scritto nella lettera pastorale Il sogno di Dio sulla nostra Chiesa, per: «Fare memoria del nostro passato, della nostra identità di cristiani di rito orientale, del nostro essere Chiesa e Chiesa particolare. Il primo centenario dell'Eparchia di Lungro è un'occasione preziosa per conoscere e comprendere meglio la realtà e il significato di questa Chiesa viva che siamo noi, proiettati nel futuro».