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Dal 15 marzo al 6 aprile è aperta nella Chiesa degli Artisti a Roma (Via del Babuino 198) una mostra di pittura bizantina di Tanina Cuccia, arbëreshe di Piana degli Albanesi (Palermo). La mostra, organizzata con il patrocinio di “Besa-Fede”, Circolo Italo-Albanese di cultura di Roma, è stata inaugurata, sabato pomeriggio 15 marzo, con un intervento della Signora Stefania Severi, direttrice della Sala di Esposizioni della Chiesa degli Artisti alla presenza di un nutrito numero di visitatori, tra cui molti arbëreshë di Roma.
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Vengono esposte una trentina di opere: volto di Cristo, volto della Theotokos, Annunciazione, Odigitria, santi, angeli, volti, occhi, dettagli di personaggi. Colpisce la ricerca della grafia e della colorazione, con tecniche tradizionali dell’arte bizantina e con nuove tecniche della pittura moderna.
L’immagine sacra viene “decontestualizzata” secondo l’espressione della curatrice Angela Nova e l’insieme assume la configurazione di una ricerca per nuove espressioni artistiche, sempre rimanendo nell’ambito dell’ispirazione bizantina. Il sottotitolo della mostra segnala “Frammenti, palinsesti, dissacrazioni” quasi per rilevare i vari componenti di una icona, forse alla ricerca di una nuova espressione moderna. Dalla ricomposizione dei frammenti nelle nuove espressioni forse si ricerca una nuova sintesi di una icona a sé stante non necessariamente legata al culto, ma che ricorda lo scopo originale dell’icona. Il titolo della mostra è “Ieratica minuendo”, quasi a voler indicare appunto la “dissacrazione”, cioè l’uscita dal recinto strettamente inteso del “sacro” per estendersi “diminuondosi, diluendosi nel kosmos” anch’esso opera estetica di creazione divina. Infatti la pittrice segnala un “altro modo di rapportarsi al sacro: allargare i confini fino a comprendere la spiritualità dell’arte… L’opera perde la sua funzione di oggetto legata al culto…per diventare opera a se stante, opera d’arte”. La pittrice ha scritto : “Mi pongo concetti di ordine concettuale. Io ricerco dunque dipingo”. E aggiunge: “La mia ricerca negli ultimi anni si svolge in questo ambito che potremmo definire dei confini del sacro”. L’esposizione dà l’impressione di uno studio in corso sull’icona bizantina: una vivisezione per una nuova composizione. Di fronte alla dilagante moda di copiare icone bizantine pedissequamente e senza ispirazione, questo studio va segnalato con interesse.
Tanina Cuccia è nata nel 1964 e
fino al
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