albasuite.jpg Voci dal sud. Voci che parlano nell'antica lingua che ha varcato l'Adriatico. La rassegna "Albasuite - nove documentari sulla cultura arbereshe" sarà presentata mercoledì a Roma (Casa del cinema di Villa Borghese, ore 16). Il progetto, il cui direttore artistico è Salvo Cuccia e direttore scientifico Francesco Altimari, vuole essere una testimonianza sulla cultura arbereshe in Italia. . "Gli arbereshe - si legge in una nota - sono i discendenti degli albanesi che fuggirono dalla loro patria circa 500 anni fa, in seguito all'invasione dei turchi. Fondarono nel sud Italia molte colonie in cui ancora oggi si parla quella lingua antica e si conservano le tradizioni. Albasuite - prosegue la nota - vuole andare oltre la semplice descrizione di alcuni aspetti di queste comunità; vuole proporre una riflessione sulle migrazioni e l'identità dei popoli costituiti da singoli individui". L'iniziativa si pone, dunque, nel panorama italiano, come una rassegna assolutamente fuori dagli schemi. Si caratterizza, infatti, per la libertà espressiva con la quale gli autori dei documentari hanno realizzato le loro opere. Nessuna limitazione di idee e forme. I nove documentari di Albasuite sono: "Storie arbereshe" di Mario Balsamo, "La favola perduta" di Antonio Bellia, "Il senso degli altri" di Marco Bertozzi, "Sangue sperso" di Rosita Bonanno, "La nostra chiesa" di Guido Chiesa ed Enzo Mercuri, "Rockarbëresh" di Salvo Cuccia, "Via mare Adriatico" di Fatmir Koçi, "La canzone di Vaccarizzo" di Emma Rossi-Landi e "Vjesh/Canto" di Rossella Schillaci. Di queste opere, tre sono state girate in Calabria. "La nostra chiesa", di Guido Chiesa (il regista di "Lavorare con lentezza") ed Enzo Mercuri, partendo da tre paesi della provincia di Cosenza (San Demetrio Corone, Spezzano Albanese e Falconara Albanese), offre la visione di tre situazioni diverse eppure legate da un invisibile filo identitario, la religione degli arberesh, il rito religioso d'origine greco-bizantina. Poi c'é "Rockarberesh", di Salvo Cuccia, "che esplora - come si legge nella scheda - le nuove esperienze musicali dei giovani a Santa Sofia d'Epiro, paese di tremila abitanti, tra gli ulivi. Cuccia racconta la nascita, negli anni `90, sulla scia dell'emittente locale Radio Epiro, di due gruppi musicali: i "Peppa Marriti Band" e la "Spasulati Band". Le due formazioni, pur rifacendosi a generi musicali molto diversi tra loro (la prima è orientata al rock; la seconda al reggae/ska), sono accomunate dall'utilizzo della lingua arbereshe". Il terzo documentario girato in Calabria è "La canzone di Vaccarizzo", di Emma Rossi-Landi. L'opera affronta il tema lingua-identità in un paese di mille abitanti, che si trova alle pendici della Sila. Ma c'é anche lo sguardo che viene di là dall'acqua. "Via mare Adriatico" di Fatmir Koci si snoda fra presente e passato, attraverso un'investigazione e un'analisi della cultura e della storia arberesh. Koci, uno dei più interessanti registi albanesi, partendo dall'Albania di oggi e da ricerche fatte negli archivi di Tirana, giunge nei paesi arberesh siciliani per ricostruire il percorso storico di quegli abitanti, a distanza di cinquecento anni. Il progetto "Albasuite" è stato realizzato dal comune di Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo, ed è a cura di Eleonora Cordaro. (ANSA)

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