Due filmati da Acquaformosa. Nella cittadina arbereshe di Acquaformosa,
la sfida lanciata negli scorsi giorni dal primo cittadino Giovanni Manoccio, quella
di iscrivere gli ultraottantenni al primo anno di scuola elementare, per
evitare, visto lo scarso numero di alunni, la soppressione dell'istituto, in
seguito alla riforma Gelmini, è stata messa in atto.
Ieri, infatti, nel piccolo
paese si sono tenute le prove generali per il prossimo anno scolastico. Accompagnati
dallo scuolabus comunale, a varcare la soglia dell'istituto insieme ai ragazzi c'erano
i nonni. Muniti di quaderno, penna e tanta voglia di imparare hanno seguito con
estrema attenzione le parole degli insegnanti anche se, in quei piccoli banchi,
stavano un po' stretti. Gli ultraottantenni hanno simulato una giornata
scolastica per capire, in pratica, ciò che da settembre prossimo riempirà la
loro mattinata. Quella che sembrava solo una battaglia d'opinione diventa così
realtà, ed il sogno dei nonni, di imparare a leggere e scrivere sta per
concretizzarsi.
Già tre anni fa il sindaco aveva attuato la stessa soluzione per salvare la piccola scuola che, in un paese montano italo-albanese, come quello di Acquaformosa dove la popolazione non supera le 1.200 unità, è fondamentale. Al suono finale della campanella i nonni hanno dichiarato di essere entusiasti e fieri di ciò che stanno facendo perché, oltre a difendere i loro nipoti ed il loro paese, potranno finalmente imparare a leggere e scrivere visto che da piccoli a causa delle ristrettezze economiche e delle famiglie numerose non hanno potuto frequentare le lezioni. Una signora in particolare ha annunciato di essere felicissima perché potrà imparare a scrivere il suo nome in modo da poter finalmente firmare quando andrà alla posta a ritirare la pensione. Il sindaco si è dichiarato soddisfatto della simulazione ed ha colto l'occasione per rinnovare l'appello fatto nei giorni scorsi al governatore Agazio Loiero «a ricorrere contro le decisioni del governo ponendo l'attenzione sulla legge nazionale numero 482 del 1999 che tutela le minoranze linguistiche ».
Da "Calabria ora". Foto di Nicola Bavasso.
Già tre anni fa il sindaco aveva attuato la stessa soluzione per salvare la piccola scuola che, in un paese montano italo-albanese, come quello di Acquaformosa dove la popolazione non supera le 1.200 unità, è fondamentale. Al suono finale della campanella i nonni hanno dichiarato di essere entusiasti e fieri di ciò che stanno facendo perché, oltre a difendere i loro nipoti ed il loro paese, potranno finalmente imparare a leggere e scrivere visto che da piccoli a causa delle ristrettezze economiche e delle famiglie numerose non hanno potuto frequentare le lezioni. Una signora in particolare ha annunciato di essere felicissima perché potrà imparare a scrivere il suo nome in modo da poter finalmente firmare quando andrà alla posta a ritirare la pensione. Il sindaco si è dichiarato soddisfatto della simulazione ed ha colto l'occasione per rinnovare l'appello fatto nei giorni scorsi al governatore Agazio Loiero «a ricorrere contro le decisioni del governo ponendo l'attenzione sulla legge nazionale numero 482 del 1999 che tutela le minoranze linguistiche ».
Da "Calabria ora". Foto di Nicola Bavasso.