
Il 26 settembre 2007, festa di S. Nilo, è deceduto, dopo lunga malattia, p. Marco Petta, monaco criptense e studioso della presenza monastica italo-greca dalle fonti manoscritte.
Era arbëresh, nato a Piana degli Albanesi il 15 gennaio 1921. Entrato da giovane nel monastero di Grottaferrata, vi incontrò confratelli, in seguito rinomati, come: Isidoro Croce, Teodoro Minisci, Nico Borgia, Gregorio Stassi, Lorenzo Tardo, Germano Giovannelli.
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Fece la professione solenne, diventando megaloschimo l’11 novembre 1941 e il 5 aprile del 1945 venne ordinato presbitero. Ricevette l’incarico di Bibliotecario della badia già nel 1944, sotto la direzione di P. Teodoro Minisci e mantenne questa funzione fino allo scorso anno. Questo ruolo gli ha dato la possibilità di studiare soprattutto i preziosi codici che vi si conservano, dando contributi importanti negli studi bizantini e italo-greci in particolare, pubblicati su riviste specializzate o comunicati in congressi.
E’ stato professo nel Pontificio Seminario Benedetto XV per gli Italo-Albanesi di Calabria e di Sicilia. Ha diretto per anni il Bollettino della Badia Greca di Grottaferrata. Gli studiosi di storia, di liturgia e di filologia bizantina, al compimento del suo 70° anno (1991) gli dedicarono una ampia miscellanea. Nella prefazione, riconoscenti, i vari studiosi dichiaravano di aver avuto modo di “conoscere p. Marco e di attingere, attraverso di lui, all’imponente patrimonio culturale, bibliografico della Biblioteca di Grottaferrata”.
Nella sinassi dell’agosto del 1994 è stato eletto egumeno del monastero e il 16 settembre è stato nominato ordinario, ricevendo la chirotesia il 24 dello stesso mese. Egli è stato il quarto archimandrita ordinario dall’erezione del cenobio in Monastero Esarchico (1937 ), dopo Isidoro Croce, Teodoro Minisci e Paolo Giannini. Ha svolto questa funzione fino al 2000
(Besa/Roma).