Domenica 19 Maggio 2019, nonostante le condizioni metereologiche avverse, a Santa Sofia d'Epiro (CS) - Paese Italo-Albanese (Shën Sofia - Katund Arbëresh) si è svolta la Primavera Italo-Albanese, che altro non è la "Giornata della Fratellanza" (Dita e Vëllamjes)!
Per più di venticinque anni non ho partecipato a questa manifestazione, la quale si svolge il pomeriggio del giorno dell'Ottava della Festa in onore di Sant'Atanasio il Grande, protettore di questa comunità, e, quindi, non conosco (o forse si!) effettivamente il processo di trasformazione e le ragioni per le quali tale evento non è coinvolgente come un tempo. Tutti sappiamo che una manifestazione, nel corso degli anni cambia, e, pertanto, è quasi impossibile congelarla e ripeterla sempre allo stesso modo e con le stesse identiche caratteristiche. Però, se un evento del genere perde la sua ragion d'essere, ciò per cui è stato creato e dovrebbe continuare a vivere, qual è il suo senso? L'essenza che animava questo giorno non erano solo le danze, i canti, l'esibizione dei costumi tradizionali, ecc., ma il senso della VËLLAMJA (FRATELLANZA), la quale, non a caso, veniva scritta in maiuscolo nei vari scritti che circolavano tanti anni fa! Era proprio il senso di fratellanza e unione che creava quella tipica atmosfera ormai perduta. Questa non è nostalgia, semplicemente triste amarezza! E questo trafiletto è, in primis, autocritico, e, poi, rivolto GJITHËVE! (A TUTTI!) GJAKU YNË I SHPRISHUR!
Gjaku im është gjaku yt,
shpirti im është shpirti yt!
(Il mio sangue è il tuo sangue,
la mia anima è la tua anima!)
Questo era il senso della VËLLAMJA!
Lucio Franco Masci