Carissimi,
la Chiesa tra qualche settimana renderà presenti i misteri della Passione, Morte e Risurrezione di Cristo, nelle celebrazioni della Grande e Santa Settimana. Misteri che devono attuarsi in ciascun cristiano. Una Settimana Santa celebrata nel raccoglimento e nella pietà, vissuta dalle comunità nelle sue linee essenziali, è un bagno spirituale di rinnovamento e di purificazione.
Le ufficiature contemplano, nel dolore e nel pianto ma anche nella speranza, la passione e la morte del Signore.
L’ufficiatura del mattutino del Sabato Santo, celebrata la sera del Venerdì, è una delle celebrazioni più popolari e più belle e profonde di tutto l’anno liturgico bizantino. I tropari inquadrano la teologia di questo giorno: il corpo di Gesù viene posto nella tomba, e non sarà toccato dalla corruzione: vittoria sulla morte, vittoria di Gesù sull’Ade e Risurrezione dei morti: “E tutte le potenze dei cieli cantavano: O Cristo, che doni la vita, o Dio nostro, gloria a te!”.
In questa ufficiatura vengono cantati gli Enkomia, il canto funebre per Gesù. In questo poema, di grande bellezza poetica e musicale, troviamo il pianto e soprattutto la speranza di tutta la Chiesa, di tutta l’umanità, che diventano anche i nostri. Il poema, attraverso la voce dei diversi personaggi, tocca tutti i misteri che sono avvenuti. Quel sepolcro diventa il centro della Chiesa, il centro dell’universo: “Tutte le generazioni, o Cristo mio, offrono un canto alla tua sepoltura”.
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Quando la mattina di Pasqua si canta “è il giorno della Risurrezione, risplendiamo di Luce, o popoli”, non è una bella espressione poetica che ripetiamo, ma una sublime, anche se misteriosa, realtà nuova che professiamo nella gioia, nell’amore e nella speranza che non fallisce.
Il mio augurio è che Voi e il vostro popolo possiate così sentire e vivere il grande evento delle Risurrezione di Cristo.
COLLETTA PER LE OPERE DELLA TERRA SANTA
La “Colletta per la Terra Santa” nasce dalla volontà dei Papi di mantenere forte il legame tra tutti i Cristiani del mondo e i Luoghi Santi. La Colletta è la fonte principale per il sostentamento della vita che si svolge intorno ai Luoghi Santi.
Il 14 febbraio u.s., in vista della tradizionale Colletta del Venerdì Santo, il Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, il Cardinale Leonardo Sandri, ha fatto pervenire una lettera all’episcopato della Chiesa Cattolica.
Anche quest’anno la tradizionale “Collecta pro Terra Sancta” del Venerdì Santo, è “per i fedeli un’occasione propizia per essere uno con i nostri fratelli della Terra Santa e del Medio Oriente da dove, purtroppo, il grido di migliaia di persone che sono prive di tutto, continua a giungerci, spezzando i nostri cuori, e invitandoci ad abbracciarli con carità cristiana”.
Esorto tutte le Parrocchie a gesti di autentica carità fraterna.
ORDINAZIONI DIACONALI
Lo Spirito Santo fa dono alla nostra Chiesa di due nuovi diaconi. Domenica, 8 aprile p.v., di San Tommaso, conferirò l’ordinazione diaconale, nella Chiesa Cattedrale di Lungro, al lettore Giampiero Vaccaro, nativo di Lungro. Ha intrapreso il cammino vocazionale nel Seminario Maggiore Italo-Albanese di Cosenza. Nel 2016 ha continuato il percorso degli studi nel Pontificio Collegio Greco di Roma per il conseguimento della Licenza in Scienze Ecclesiastiche Orientali.
Domenica 15 aprile p.v., delle Mirofore, conferirò l’ordinazione diaconale, nella Cattedrale di Lungro, al lettore Francesco Mele, nativo di Acquaformosa. Anche lui ha intrapreso il cammino vocazionale nel Seminario Maggiore Italo-Albanese di Cosenza. Nel 2016 ha continuato il percorso degli studi nel Pontificio Collegio Greco di Roma per il conseguimento della Licenza in Diritto Canonico Orientale.
Nel porgere, a nome dell’Eparchia, i più fervidi auguri, vi invito a pregare affinché scenda su di loro copiosa la grazia dello Spirito Santo e li renda docili strumenti per l’annuncio del Vangelo della Salvezza.
VERSO IL I° CENTENARIO DELL’EPARCHIA DI LUNGRO
Il I° centenario dell’Eparchia di Lungro è un’occasione preziosa per conoscere e comprendere meglio la realtà e il significato di questa Chiesa viva che siamo noi, proiettati nel futuro.
Oggi si pone la relazione con il mondo giovanile. Ci dobbiamo chiedere, in questo I° centenario di vita dall’istituzione, in che modo e in che misura, l’Eparchia di Lungro e il mondo arbëresh in genere, sia capace di intercettare le esigenze dei giovani di oggi e di offrire risposte/proposte adeguate. Bisogna interagire con le nuove generazioni, perché i giovani non perdano progressivamente l’interesse per le questioni del mondo arbëresh, e far crescere in loro l’amore per le proprie tradizioni e l’attaccamento alla fede cristiana professata col rito bizantino-greco-albanese.
Il rito bizantino si rivela come elemento costitutivo aggregante delle popolazioni Italo-Albanesi, sentito come il più alto e prezioso patrimonio di tutta la stirpe arbëresh.
Il nostro mondo non può fare a meno della cura delle nuove generazioni, qui si gioca il futuro dell’Arberia. Dobbiamo aiutare i giovani a inserirsi all’interno di percorsi strutturati e stabili di appartenenza. Il fine è trasmettere i valori della cultura perché possano diventare sempre più modelli di conservazione della identità del nostro popolo, nel mantenimento dei caratteri identitari etnici-linguistici religiosi delle comunità arbëresh.
RITIRO DEL CLERO
Giovedì 15 marzo, con inizio alle ore 9,30 si terrà il Ritiro del Clero nella Parrocchia “San Giovanni Battista” ad Acquaformosa, con la meditazione tenuta da Mons. Antonio Donghi.
Invoco su di Voi e sulle Vostre Comunità la benedizione del Signore.
Lungro, 5 marzo 2018
+ Donato Oliverio, Vescovo