In dieci pagine 233 sono le notizie di cronaca pubblicate nel 2019 sulla Gazzetta del Sud per i paesi arbëreshë dell’area di Castrovillari (così suddivise per mese: gen23, feb22, mar26, apr16, mag21, giu21, lug21, ago11, set13, ott14, nov15, dic32) con una media mensile di circa 20 titoli.
Ovviamente il calcolo si basa solo sulle pagine pubblicate da N. Bavasso nella sua pagina facebook, ma è anche possibile che qualcuna non sia stata pubblicizzata dall’autore. I paesi coperti giornalisticamente sono (il numero che segue indica il totale delle cronache per luogo): Lungro 74, Firmo 42, Acquaformosa 31, Civita 28, Spezzano Albanese 23, Arbëria 10, San Basile 5, Frascineto 4, più poche altre cumulative per più paesi contemporaneamente. Risulta evidente lo sbilanciamento informativo per Lungro, e i due paesi confinanti Firmo e Acquaformosa, in quanto Bavasso corrisponde da Lungro e gli altri due comuni sono a lui i più vicini.
Senza entrare nel dettaglio (ognuno può fare da sé un indice approssimativo) bisogna ricordare che il 2019 è stato un anno di elezioni (in una cronaca si parla di 62 amministratori da eleggere) per cui molte notizie riportano informazioni politiche e tra queste due tentativi interessanti di liste di sole donne ad Acquaformosa (tentativo fallito) e a Civita, ma non sufficientemente sostenuta dagli elettori. Compaiono poi scaramucce tra candidati e denunce di buchi di bilancio amministrativo occultati, secondo i neoeletti (a Firmo e Spezzano Albanese). Civita ricorre soprattutto per le attività turistiche di vario genere e per la tragedia del Raganello, mentre Lungro assurge alla cronaca per la presenza della diocesi di rito greco (21 volte la radice eparc-, 4 volte diocesi, 14 volte il cognome del vescovo Oliverio; e qui va ricordato che nel 2019 Lungro è stata molto presente per le attività collegate al centenario della fondazione della diocesi, nonché per le vicende dell’ex ospedale (parola che ricorre otto volte). E poi la cronaca nera o grigia, spaccio di droga (due notizie), incidenti mortali (un caso), sottrazione di energia elettrica, incendi dolosi. Infine alcune decine di notizie di manifestazioni culturali di vario genere e qualche gemellaggio con la Kosova e con la Francia. Insomma un’immagine reale (ovviamente non statisticamente valutabile, poiché i redattori decidono quali sono le notizie più accattivanti e più spendibili per le vendite del giornale) di un piccolo insieme di paesi (a volte definiti erroneamente città!) albanesi della Calabria settentrionale che, come quasi tutti i paesi del Sud, e non solo del Sud, soffrono dello spopolamento e della mancanza di fondi (sempre più esigui) per il sostegno culturale, cfr. il titolo del 12 gennaio “Giovani in fuga dall’Arberia. Il territorio offre solo miseria. L’inesorabile perdita di risorse umane e culturali.”. Invece, e per fortuna, alcune notizie riportano la distribuzione di fondi per adeguamenti strutturali come scuole, strade, depuratori ecc. Questi sono solo i titoli. Altro sarebbero le notizie, e altro ancora sono invece le reazioni dei commentatori alle singole notizie postate su facebook. Bisogna sottolineare infine una discrepanza tra la cosiddetta Arbëria percepita o immaginata (cioè quella che viene continuamente riportata nei post degli arbëreshë che pubblicano le solite “cose belle” su facebook) e l’Arbëria reale: però queste due immagini, entrambe dai contorni sfrangiati, solo in determinati casi si sovrappongono. Ecco qui di seguito le notizie e i freddi titoli della cronaca in ordine cronologico (a seguire l’elenco delle notizie per comunità):
2019 Arberia Del Pollino, Un Anno Di Cronaca Giornalistica by trandafile on Scribd